Centostorie è una cooperativa composta da tre donne che gestisce molteplici progetti: una libreria per bambini, un portale di eventi romani dedicati ai bambini (www.romaperbambini.it), Cleio, una rete di librerie indipendenti per l’infanzia (www.cleio.it) e un progetto di scatole a sorpresa (www.fantababybox.it).
Centostorie è anche una libreria per bambini, specializzata in albi illustrati e narrativa per la fascia di età 0-10 anni. È stata inaugurata nel settembre 2007 nel quartiere di Centocelle a Roma.
Abbiamo in catalogo quasi 3.000 titoli selezionati con cura soprattutto fra le piccole e medie case editrici italiane specializzate. Vendiamo giocattoli intelligenti e abbiamo una zona caffetteria.
Facciamo molti laboratori e corsi non solo per bambini ma anche per adulti, fra cui il corso di formazione per aprire una libreria per bambini, che ha dato vita a 60 librerie su tutto il territorio nazionale, che hanno aderito al circuito Cleio (www.cleio.it), da noi creato e gestito.
Il nostro obiettivo è promuovere e diffondere un’idea di divertimento per bambini diversa e aperta, che possa essere un libro, un evento, un’attività, una scatola a sorpresa o un giocattolo. Diffondere l’idea di una cultura democratica e alla portata di tutti, con corsi di formazione e promozione della nostra idea di impresa rivolti agli adulti. Diffondere un’idea di cultura raggiungibile anche nelle periferie fisiche, come la nostra a Centocelle, e in quelle sociali, per quelle persone e fasce di popolazione più deboli, come i bambini, che hanno bisogno di aggregazione e attenzioni sempre nuove.
L’idea di metter su una libreria per l’infanzia è nata come una sfida: cercare di costruire per noi stesse un futuro bello. Semplicemente. Per alcune di noi era la voglia di uscire da un mondo del lavoro precario e con ritmi ossessivi, per altre l’occasione di canalizzare energie non ancora espresse e capacità sviluppate in anni di studio e di gavetta.
Senza crederci troppo i primi passi, poi sempre più nella consapevolezza che la libreria diventava un progetto di vita, un modo per darci una possibilità. Abbiamo lavorato per circa un anno, inventando sempre soluzioni flessibili a problemi diversi e incoraggiandoci a vicenda quando una di noi smetteva di crederci, scoprendo il ritmo rapido che separa una bella idea dalla sua realizzazione pratica. Nell’alternarsi di speranza e coraggio. La speranza che potesse esistere un modo, un meccanismo per non smettere di pensare che ci sia una possibilità valida nascosta dietro le pieghe di un’idea folle e il coraggio nostro e di coloro che ci sono stati accanto nel credere che i sogni sono dei traguardi.
Così abbiamo costruito questa storia e ora non ci resta che sbalordirci quotidianamente di aver fatto una cosa pazzesca e bellissima.
Grazie al Comune di Roma che ha creduto nel nostro progetto, ma soprattutto ai nostri mariti, compagni, amici che non hanno mai smesso di offrirci riparo certo dalla nostra incredulità.